Per aver dedicato la sua esperienza e la sua vita all’avanzamento delle cure palliative: “cure attive, non passive”. Questa una delle motivazioni che hanno portato ieri pomeriggio, 11 marzo, a conferire ad Angela Gioia, direttrice dell’Hospice Zona Pisana, il premio dedicato alla memoria di suo Ilaria Meoli, scomparsa esattamente 10 anni fa.

A dieci anni dalla scomparsa di suor Ilaria Meoli, la sua città e la Valdera la ricordano con due iniziative che riassumono l’essenza dell’opera della religiosa. Oggi sarà consegnato ad Angela Gioia, livornese, responsabile U.F. Hospice Zona Pisana e dell’U.O. Cure Palliative dell’Usl Nord Ovest, il premio Suor Ilaria Meoli 2017. Il riconoscimento organizzato dall’Associazione Noi per l’Africa e il Mondo Onlus, in collaborazione con il Comune di Pontedera, è destinato a coloro che hanno dedicato in modo esemplare la loro vita a beneficio dell’umanità, attraverso lo sviluppo di attività di natura scientifica, culturale, sociale, politica oppure abbiano contribuito a realizzare iniziative di cooperazione internazionale e di solidarietà con i popoli di diverse culture in linea con quella che è stata l’opera di suor Ilaria Meoli.

Il premio consiste in un’opera d’arte donata dall’artista Emanuela Cavallini, realizzata nel 2012. La cerimonia di premiazione si terrà alle 17 nella biblioteca Gronchi. Interverranno la direttrice generale Usl Nord Ovest Maria Teresa De Lauretis, il dirigente medico dell’U.F. Hospice Zona Pisana Sabrina Marchi, il sindaco di Pontedera Simone Millozzi, l’assessore alla cultura Liviana Canovai, il direttore della biblioteca comunale Roberto CerriLaura Capantini, presidente dell’associazione Noi per l’Africa e il Mondo Onlus, la direttrice del Centro per l’Arte Otello Cirri Grazia Mancini.

Domani alle 10 si terrà invece la benedizione della Cappella della Badia di Carigi a Montefoscoli e la celebrazione della messa in memoria di suor Ilaria Meoli presieduta dal cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, che ha finanziato il recupero della cappella che di fatto rappresenta il primo passo della costruzione di “Casa Ilaria”. Sarà questa l’occasione per conoscere da vicino il progetto che sta prendendo forma proprio nella terra della religiosa: la casa di tutti, una casa di accoglienza e spiritualità dove si potrà realizzare un progetto riabilitativo e di inserimento lavorativo e occupazionale nell’ambito sociale, turistico e culturale, oltre che spirituale, per persone disabili e per le loro famiglie.